1 apr 2010

Insider (2004) - Kingcrow

Avendo inaugurato la categoria Concepts (legata perlopiù al mondo della musica e quindi, per intenderci meglio, quando parlo di "concept" intendo concept-album), non posso non parlare di un disco che mi è piaciuto davvero molto: Insider (2004) dei Kingcrow, secondo studio-album della band e primo concept realizzato dal combo nostrano, a mio avviso meritevole di una breve analisi track-by-track.

La produzione è di buona qualità e l'ottima musica espressa dal gruppo viene impreziosita da una trama pernea di intrighi e tematiche sempre attuali.
Che l'ascoltatore venga accompagnato lungo un viaggio per il quale vale davvero la pena pagarne il biglietto lo si capisce fin dalla opener "Friendship", che evoca sul finire addirittura atmosfere da musical. "The Project" e "Temptation" suonano dirette e vantano dei riff genuini e mai scontati, la prima è intrisa d'oscurità quel tanto che basta e mette da subito in risalto le doti interpretative del singer Mauro Gelsomini (recentemente sostituito da Diego Marchesi); la seconda invece è una strumentale che mette in risalto la vena progressive comunque presente in dose massiccia per tutta la durata del cd.

"Never Say Die" trascorre piacevolmente e con melodie un po' più aperte, quasi fosse concepita per far prendere un bel respiro all'ascoltatore prima di travolgerlo con la splendida e trascinante "Eyes Of A Betrayer", dal refrain così irresistibile che risulta davvero difficile resistere alla tentazione di cantare appresso al disco: trasmette energia.
Attenzione però... finita la dose energetica si viene immediatamente ripiombati nell'oscurità da "Into The Cell", claustrofobico intermezzo strumentale da ascoltare concentrandosi sullo splendido artwork, che esprime meglio di qualunque parola le sensazioni suscitate da questo brano. "Lies" parte riproponendo le stesse tinte oscure, ma a sorpresa lascia esplodere dopo pochi istanti una carica di aggressività che esalta ancora una volta la buona prova vocale di Mauro.
A questo punto giunge quella che a parer mio rappresenta l'opera magna dell'intero album: "The Killing Hand", una suite di ben 8 e passa minuti che alterna atmosfere cupe a schirite improvvise. Splendido il break (all'incirca verso i 6 minuti e 20) che precede un ottimo bridge che riporta, prima della conclusione, la song sui binari iniziali.
"Stardust" si apre con delle linee vocali che fanno quasi venire i brividi e che sembrerebbero quasi introdurre un brano lento.... sembrerebbero soltanto però, perchè poi la song parte bella spedita e potente come le altre. Un po' più cadenzata e tranquilla rispetto a quanto ascoltato finora è invece "Save Me", ma dopotutto se durante l'ascolto del disco si presta attenzione anche ai vari testi ci si rende conto di quanto ogni brano sia sviluppato in maniera pertinente al momento della storia in esso narrata.
La strumentale "Finale" si apre con melodìe quasi nostalgiche che lasciano il posto (all'incirca verso i 2 minuti) a quella che sembrerebbe la colonna sonora che accompagnia le scene finali di un film senza lieto fine.
Già, senza lieto fine....
e visto l'attualità del tema trattato non poteva essere altrimenti!
Complimenti davvero a Mauro, oltre che per la prova canora che ha visto la sua voce calda prodursi in un notevole impegno interpretativo, anche per la splendida storia che ha scritto e nella quale sono entrati in gioco valori come l'amicizia, messa alla prova dalla tentazione che la sete di potere quotidianamente insinua nell'animo umano. Per fortuna di tanto in tanto la coscienza fa sentire il suo peso. Come spesso accade però il "ripensamento" ed il ritorno sulla retta via si paga a caro prezzo.
Mi fa sorridere (ma è un sorriso amaro) un altro concetto che mi ha ispirato questa storia, ovvero il fatto che chi dice la verità vada "eliminato" in un caso o nell'altro, con metodi che possono spaziare dall'assassinio alla reclusione per infermità mentale.

Insomma: il connubbio Cafolla-Gelsomini è riuscito a regalare un bello scorcio di musica made in Italy che merita davvero tutta l'attenzione del caso, così come accaduto per il successivo Timetropia (2006) del quale parlerò, forse, nei prossimi giorni.

Tracklist:
  1. Friendship - 1.44 - (D. Cafolla, Gelsomini)
  2. The Project - 4.40 - (D. Cafolla, Gelsomini)
  3. Temptation - 3.24 - (D. Cafolla, Gelsomini)
  4. Never Say Die - 3.54 - (D. Cafolla, Gelsomini)
  5. Eyes Of A Betrayer - 4.32 - (D. Cafolla, Gelsomini)
  6. Into The Cell - 1.19 - (D. Cafolla, Gelsomini)
  7. Lies - 5.39 - (D. Cafolla, Gelsomini)
  8. The Killing Hand - 8.31 - (D. Cafolla, Gelsomini)
  9. Stardust - 5.17 - (D. Cafolla, Gelsomini)
  10. Save Me - 5.55 - (D. Cafolla, Gelsomini)
  11. Finale - 4.08 - (D. Cafolla, Gelsomini
Formazione (2004):
  • Mauro Gelsomini: lead and backing vocals – subjects & lyrics writer
  • Diego Cafolla: lead guitar – songwriter & music supervisor
  • Ivan Nastasi: guitar - backing vocals
  • Thundra Cafolla: drums & percussions
  • Matteo Trinei: bass

Per chi volesse approfondire il tema sviluppato in questo concept made in Italy ecco il link a Wiky.

P.S. Ovviamente la mia copia di Insider (così come quella di Timetropia del resto) è autografata da tutti i membri che in quegli anni militavano nel gruppo. Questo è stato possibile grazie allo stesso Maurone (col quale tempo fa avevo instaurato un rapporto di amicizia a distanza scaturita dalla frequentazione del portale Truemetal.it) che mi ha reperito i CD a Roma (qui a Messina non li avrei mai trovati) ed ha avuto la cura di far apporre la firma di tutta la band prima di spedirmeli tramite posta.

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