25 nov 2010

Videogames, recensioni, critiche, amatoriali e web2.0

Chi sta scrivendo in questo momento, alla tenera età di 6 anni, sfogliò quasi casualmente la rivista VIDEOGIOCHI edita da jackson verso la metà degli anni 80.

Trovai quella rivista sulla scrivania di un mio parente e fu subito amore.

A soli 6 anni ero gia un fiero proprietario del mattel intellivision e da li in avanti iniziai a consuamre riviste su riviste.

Parlo di vecchi capolavori come ZZap! , the games machine, k, game power...

Si erano i tempi delle edicole e delle mai troppo compiante riviste di videogiochi in generale.

In quei tempi, quando internet era solo un esperimento militare chiamato arpanet, l unica luce nel buio di noi poveri videoappassionati erano le riviste.

Ricordo ancora oggi le mie visite all edicolante, pellegrinaggi veri e propri.Templi di informazine e divertimento le edicole erano i nostri punti di riferimento e le riviste bene o male rispecchiavano REALMENTE i valori di un gioco.

I recensori dell epoca , miei miti personali, erano persone realmentre dentro la scena, persone appassioante del loro mestiere, che con mezzi di fortuna, tiravano su riviste che trasudavano tutta la loro conoscenza e tutto il loro entusiasmo...

Ricordo che non ci pensavano 2 secondi a bocciare il gioco X o Y cosi come a promuovere il capolavoro di turno che, a prescindere dai ggusti personali, capolavoro lo era davvero.

Ok ok ok la pianto qui.... basta con le crisi nostalgiche andiamo al punto.

Cosa accade oggi?

Oggi il 90% dell editoria in campo videoludico vive prevalentemente online.

Alcune testate storiche sopravvivono, The games machine in particolare, credo sia arrivata ormai a al confine del quarto di secolo di vita, e conserva, suo malgrado una certa professionalità e stile.

Tutto il resto, miei cari lettori fa acqua da tutte le parti.

Recensioni in super anteprima, magari di giochi neanche completi, blog amatoriali con zero esperienza, e dulcis in fundo una generale politica di corruzione riguardante i voti.

Nel corso degli ultimi anni ho assistito a veri e propri scempi giochi letteralmente mediocri spacciati per capolavori mancati.

Potrei proporre una lista abbastanza nutrita di casi epici, ma non voglio stare qui a polemizzare ne a darvi in pasto commenti del tipo "hei questo gioco era una ciofeca eppure ha preso 9 su 10.

No non lo farò perchè non scosi stupido e perchè avrei poca voglia di stare a dibattere sulla qualità di questi presunti capolavori mancati di nuovo millennio.

L'unica cosa che volgio invece dire è...

Accendete il vostro cervello... scaricatevi le demo, comrapte giochi usati o d'ocasione oppure ma si affidatevi pure alla pirateria se volete tanto non pè questo il punto...

Il punto è che oggi molto più di ieri è importante possedere una propria coscienza videoludica, atta a sviluppare una capacità critica VOSTRA , personale, basata sui vostri gusti storici, sule vostre esigenze e sopratutto su un vostro LIBERO PENSIERO.

E allora basta ai soliti blockbusters, alle solite trilogie osannate (alcune con merito motle altre meno) ai soliti clichè e ai soliti manipolatori mentali che mai come oggi hanno scoperto il BUSINESS dei videogames.

Call of duty black ops ha venduto qualcosa come 5 milioni di copie al day one, roba che... manco micahel jackson con thirller!!!!

Ecco questi sono i videogames di oggi e questo porpone la stampa.
Nulal da dire a black ops, giocone che io stesso per adesso sto tastando per benino... ma la posta in gioco ormai è davvero alta quindi la corruzione di informazione non puo che seguire le adeguate tendenze politiche.

Tendenze che a noi videogiocatori, con tutto il dovuto rispetto, dovrebbero interessare davvero poco.

Scegliete voi, anceh sbaglaindo, anche buttando via tempo e denaro... ma vi prego, non fatevi addomesticare del tutto, priam che berlusconi lasci la politica e si apri una software house per produrre videogiochi :)

Ciao a tutti.

3 commenti:

D. ha detto...

urca ma sei un sovversivo

Black75 ha detto...

Ma sto ancora rotolando dalle risate per l'ultima frase!!!
Cioè.... ormai mi aspetterei di tutto, anche un FIFA 12 by "Berlusconi's Arts" (e qui lancio una frecciata al realizzatore dei Games Never Made, magari ci spende un paio di minutini sull'idea).
Per il resto, che dire? Bravo Massimiliano, mi piace il piglio che ha quando vuole dire qualcosa. E qui di cose sulle quali riflettere ne ha dette tante, dall'editoria videoludica, alla pirateria.
Sul primo punto direi che non si possa dargli torto, i tempi d'oro erano proprio quelli quando di "oro" nel setore ne girava davvero poco. Ovviamente ho pronta l'eccezione, anche se magari ai più sembrerò di parte: mi piacciono la competenza, l'operato e l'impegno di Marco Accordi Rickards. In ambito editoriale non smetterò mai di rimpiangere la defunta Game Pro, anche se per fortuna adesso posso fruire del proseguio di un certo tipo di discorso su Game Republic, testata più che valida e con alle spalle un'ottima redazione, con Mossgarden e tutti gli altri. Ma l'operato pro-videogioco va ben oltre la carta stampata.
Per quel che concerne la pirateria, beh... l'argomento è sempre più attuale quanto scottante e delicato da affrontare.
Di sicuro, come per la musica, basterebbe che il prezzo al pubblico fosse "ragionevole"... ed attualmente 60/70 euro mi sembrano proprio una follia, anche perchè l'80% dei giochi sul mercato non meritano di essere pagati così tanto.
Ma ad esempio, la Microsoft stessa, sembra accontentarsi della pirateria e, guardando solo al proprio tornaconto, ti banna la console modificata una volta all'anno (verso Natale), così ti costringe a comprarne una all'anno che tanto conviene. Non a chi fa i videogiochi, ma a lei si. E pure agli utenti che con 150 euro all'anno giocano un parcho titoli così vasto che richiederebbe una spesa 10 volte maggiore.
Ovviamente la pirateria è illegale, ma questo lo sappiamo ormai tutti no?
Per il resto, connettiamo i cervelli e restiamo sintonizzati!
:)

Emix ha detto...

Più che un "FIFA 12" la "Berlusconis Arts" potrebbe produrre un "FIGA 12", dove il numero è l'età delle figliuole che tanto piacciono al premiere.
Ottimo spunto Black :)
E ottimo post Massimilià!

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