7 dic 2010

Haunting Ground (Demento) - Playstation 2 [2005]

Una tranquilla gita fuoriporta con mamma e papà, seduta sul sedile posteriore dell'auto, annoiata e con la testa chissà dove, osservi distrattamente i tuoi genitori che si scambiano un gesto di affetto, le loro mani che si sfiorano.
Distrazione fatale, schianto, parabrezza in frantumi. Dei tronchi invadono violentemente l'abitacolo trafiggendone inesorabilmente gli occupanti. Sangue.
Ti risvegli in una gabbia per animali, impaurita, nauseata dal puzzo di sangue e carne marcia. Gli occhi mettono a fuoco faticosamente la figura di un essere deforme, enorme, intento nello smembrare dei resti (umani?) con un coltellaccio da macellaio. Non si sa come ma la gabbia è aperta, così, sfruttando la prima occasione buona, fuggi terrorizzata. 



Questo è l'incipit di quel meraviglioso survival horror che risponde al nome di Demento (Hounting Ground qui da noi), confezionato ad arte dalla giapponesissima Capcom Co. Ltd.
Prima di abbandonare la lurida macelleria, Fiona, questo il nome della nostra eroina, incontrerà di sfuggita Hewie: un cane pastore dal manto bianco che ritroverà incatenato poco più tardi e che, una volta liberato, si dimostrerà un formidabile alleato nel proseguio dell'avventura (o sarebbe meglio parlare di sventura?) all'interno della misteriosa magione, sita presumibilmente nei pressi del confine italo-svizzero.
Un gioco come tanti altri? Forse. Ma forse no.
Come rarissimamente accede in ambito videoludico, questa volta veniamo calati nei panni di una comunissima ragazzina fragile e totalmente indifesa, che non troverà mai un'arma da fuoco che la rasformi in un'improbabile pistolera o una fantastica macchina fotografica dai magici poteri (Fatal Frame docet) che la tiri fuori dai guai nei momenti di pericolo. Anzi! L'elemento che contraddistingue questa ip da altri esponenti del filone horror è proprio il costante senso di impotenza nel fronteggiare abominii e psicopatici che daranno la caccia alla povera Fiona Belli, che per difendersi potrà, al massimo, sferrare un femminile calcetto basso (altezza stinchi tanto per intenderci) o (azione dall'esito certamente più redditizio) aizzare contro di essi il fedele Hewie. A tal proposito c'è da soffermarsi sul fatto che, in effetti, l'introduzione della gestione del rapporto protagonista-cane all'interno del gameplay, non sia da considerare come una vera e  propria novità del prodotto Capcom, risalente all'ormai lontano 2005. Appena un anno prima infatti, i Lionhead Studios presentavano al mondo un certo Fable, gdr di stampo chiaramente occidentale, che dotava il protagonista proprio di un compagno a quattro zampe, da premiare o sgridare a seconda del comportamento. 
Tornando ad Haunting Ground, considerata la dotazione bellica della protagonista, il giocatore sarà costretto a fuggire a gambe levate ad ogni incontro con il  nemico, cercando di sfruttare nel migliore dei modi l'ambiente circostante per crearsi un nascondiglio il più sicuro possibile: l'interno di un armadio, la tenda di una doccia, l'angolino buio di uno sgabuzzino... Bisonga riconoscere insomma a Capcom il merito di aver saputo sfornare un gioco dal gameplay fresco (ancora oggi, a mio modesto parere) ed accattivante, impreziosito da una vera e propria chicca: l'indicatore del panico! Come se il fatto di non poter massacrare i mostri a suon di randellate (come accade nella quasi totalità dei giochi della medesima categoria) non fosse sufficiente a rendere ostica la vita del giocatore, la nostra cara Fiona è infatti dotata di una sorta di barra del panico, da tenere costantemente d'occhio e da non far mai riempire completamente, pena totale stallo dei sistemi neurali della ragazza e conseguente crisi di panico che la metterà in condizione di trovare rapidamente la via di accesso per l'oltretomba. Il sistema è studiato a meraviglia: man mano che l'irrequietezza si farà strada nell'animo della ragazza, le immagini su schermo diverranno sfocate e confuse, a sottolineare una percezione sempre più distorta dell'ambiente circostante da parte della protagonista; allo stesso tempo il pad, sottoforma di vibrazione convulsa, permetterà di sentire fra le dita il battito impazzito del suo cuore. 
ecco gli effetti dell'attacco di panico
Al culmine del terrore, Fiona comincerà a correre all'impazzata (praticamente senza controllo), sbattendo ed inciampando ovunque sia possibile farlo (che ci sia sotto qualche richiamo alle famigerate leggi di Murphy?) e starà alla bravura (o alla fortuna) del giocatore, riuscire a condurla, in queste precarie condizioni, il più lontano possibile dal pericolo e nel più breve tempo possibile. Altrimenti la vedremo semplicemente crollare sul pavimento, senza alcuna possibilità di eludere il successivo e definitivo attaco.
Hounting Ground non ha ricevuto grandissimi consensi dalla critica specializzata, ma ciò non toglie che rappresenti un validissimo esponente del filone survival-horror, caratterizzato da enigmi abbastanza ben calibrati, ottima grafica, assenza quasi totale di caricamenti ed impreziosito dall'ambientazione gotica degli interni del castello. Anche quelli che possiamo considerare come i boss di fine livello risultano carismatici ed inquietanti al punto giusto (vedi la cuoca Daniella, il custode Riccardo o il misterioso Lorenzo) e nel caso del deforme Debilitas, giardiniere tuttofare del castello, la caratterizzazione è talmente di ottima fattura da riuscire a mostrare i tratti del bimbo innocente (per lui Fiona non è che l'equivalente di una bambola di pezza con la quale giocare) prigioniero nel corpo del bruto. 
Come tutte le cose di questo mondo, anche Hounting Ground non è esente da qualche difettuccio, specie se ci si sofferma sulla non eccellente gestione delle collisioni dei poligoni (bad clipping), ma onestamente penso di poter senza problemi affermare che una piccolezza del genere, innanzi alla bellezza complessiva del gioco, non possa costituire un elemento così determinante da inficiarne la bontà. Per quel che mi concerne: promosso a pieni voti! Come ultima noticina, aggiungo che per garantire un minimo di rigiocabilità, Capcom ha furbescamente reso sbloccabili, a fine avventura, i seguenti costumi per la cara  e "dotatissima" Fiona. Alzi la mano chi non rigiocherebbe almeno una seconda volta questo titolo con il costume da cow-girl!!!!





(il costume da rana invece ve lo risparmio)

10 commenti:

Sara ha detto...

In che tipologia di piante è specializzato il giardiniere?

D. ha detto...

uno spasso insomma ... io preferisco la lettura dei miei gialli, sorry...ma chissà se il figlio grande mi potrebbe trascinare nell'abisso infernale dei videogiochi, chissà...

Unknown ha detto...

All'inizio pensavo che la protagonista fosse una ragazzina... invece a quanto vedo è un giovane virgulto nel pieno del suo sviluppo... ottimo :D
Peccato aver mancato questo titolo, ci avrei fatto volentieri un giro!

Black75 ha detto...

@ Sara: Debilitas coltiva la mandragora, infatti uno degli elementi da raccogliere durante l'avventura è il fiore bianco della mandragora.

@ Diz: Non v'è dubbio che mai alcun tipo di intrattenimento possa essere paragonato ad un buon libro (cartaceo, lo sottolineo visto la tendenza dei pdf su i-pad); persino in ambito cinematografico qualsiasi trasposizione su grande schermo di un qualsivoglia libro ne esce a pezzi se paragonata all'opera dalla quale è tratta.
Tuttavia, ti consiglio vivamente di farti trascinare nell'abisso dal tuo ometto, non te ne pentirai. Laddove infatti un videogioco non riuscirà mai a competere con un buon libro, ormai, concependolo come opera multimediale ed in alcuni casi come vera e propria espressione artistica (per la maturità intrinseca del medium attuale ovvero per la valenza culturale che è sacrosanto ormai attribuirgli), riesce a stracciare senza problemi una qualsiasi produzione cinematografica tripla A. Il film infatti lo subisci passivamente: il videogioco è interattivo e la trama si dipana, al 90%, a seconda delle tue scelte e per il restante 10% non lo subisci comunque passivamente: lo vivi.
Resti fermo il libro al vertice della catena della tua preferenza in merito all'intrattenimento: prova però il videogioco maturo, vedrai che scalzerà senza problemi il film dalla seconda posizione dell'ideale classifica.

@ Drì: no no, non ci siamo, il protagonista è il fiore di mandragora! Comunque, scherzi a parte, anch'io mi ero preso tutti questi gioielli di cui ogni tanto parlo, ma ho avuto la fortuna di "razziare" i negozietti cittadini che andavano via via ad eliminare, a pochissimi euro, le loro scorte di titoli "vecchi" per consoles defunte (???) come la Ps2.
;)

Unknown ha detto...

Beh, la PS2 per quanto mi riguarda è morta e sepolta... ed ormai anche il Wii (appena venduto). Ci sono almeno 15 titoli per ogni console che avrei voluto giocare, ma se dovessi soffermarmi su tutti non ne caverei piede. Insomma, ho deciso di andare avanti, ma se un giorno verranno inventati gli appositi emulatori non disdegnerò in futuro di giocare qualche gloria persa negli anni.

D. ha detto...

però con ste tette avete stufato...

Black75 ha detto...

dov'è che parliamo di tette?
O_o'

p.s. e cmq le tette non stufano mai, sono il motore che muove l'universo maschile... si insomma, l'universo che sta in basso, e guai se così non fosse, ci perderemmo un po' tutti!
:P

p.p.s. ma poi, ti do una risposta seria ed appassionata e te ne spunti fuori con le tette????
non c'è più religione!
:P

D. ha detto...

un po' di sana provocazione [la risposta al diabete del policlinico] ... s

Black75 ha detto...

muhahahahaha, che fai te le leghi al dito? io quella del diabete me l'ero già dimenticata :P
ah, volevo parlare un po' di tette visto che nel circuito che frequentiamo non se ne parla mai... che ne pensi? :P

D. ha detto...

ottima idea, molto molto originale

Random Posts Plugin for WordPress, Blogger...